LA STORIA PARALLELA DELL’ISTITUTO PROFESSIONALE “SCIPIONE DE SANDRINELLIi”
Una storia parallela accompagna l’evoluzione dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e Sociali. L’origine risale al Corso Commerciale Femminile, costituito nel 1900, e convertito l’anno successivo in Scuola Biennale fino all’anno scolastico 1935-36, quando assunse la denominazione di Regia Scuola Tecnica Biennale, annessa al Regio Tecnico Commerciale “Gian Rinaldo Carli” ad indirizzo mercantile, con sede in via Armando Diaz n. 20. In questa scuola, alla fine degli anni trenta, insegnavano, tra gli altri Angelo Scocchi, patriota mazziniano, il germanista Dario de Tuoni e il dott. Gino Palutan, futuro Presidente di Zona, negli anni del Governo Militare Alleato e poi prefetto di Vicenza.
Con la Riforma del 1962, la Scuola Tecnica Biennale si trasformò in Istituto Professionale di Stato, rimanendo però sezione annessa dell’I.T.C. “Gian Rinaldi Carli”. Tale situazione perdurò fino al 1973 quando, alla luce delle crescenti esigenze e della sua articolazione, comprendente la sezione biennale Stenodattilografi e le sezioni triennali di Addetti alla Segreteria d’Azienda, alle Aziende di Spedizione e Trasporto, alla Contabilità d’Azienda, agli Uffici Turistici, ottenne finalmente propria sede. La scuola fu divisa in due locazioni provvisorie in via Giuseppe Lorenzo Gatteri n. 4, su due piani di un vetusto stabile, già sede della sezione femminile dell’Istituto Tecnico Industriale “Alessandro Volta”, e al primo piano della scuola elementare “Felice Venezian” in piazza Vecchia n. 1, prospiciente il teatro romano.
La legittima richiesta di istituzione del corso quinquennale, ottenuto anche con manifestazioni pubbliche degli insegnanti e scioperi studenteschi, come naturale completamento degli studi e possibile sbocco universitario per gli studenti più preparati, portò nel breve volgere la necessità di reperire un’altra, più adeguata e confortevole collocazione. Il 18 febbraio 1976 viene inaugurata la sede centrale dell’Istituto Professionale di Stato per il Commercio, ricavata dall’ex alloggio popolare comunale “Scipione de Sandrinelli” di via Pondares n. 5, intitolato all’illustre podestà fautore di importanti opere pubbliche (1900-1909), oltre che docente dell’I.R. Scuola Superiore di Commercio e del Banco Modello “Pasquale de Revoltella”. Sarà quella anche la nuova denominazione dell’Istituto Professionale.
Da quel momento l’Istituto seguì il corso dell’evoluzione dell’istruzione professionale italiana, con la chiusura dei corsi biennali, la conversione delle altre due sezioni, aziendale e turistica alla luce della sperimentazione Progetto ’92, in operatori e tecnici per la Gestione Aziendale, dell’Impresa e dei Servizi Turistici, e infine con l’apertura dei corsi per Operatore e Tecnico dei Servizi Sociali.
Con la riforma dell’autonomia scolastica, della metà degli anni novanta, all’I.T.C. “da Vinci” venne associato al dinamico Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e Sociali “Scipione de Sandrinelli”. Dall’anno scolastico 1998-99 l’edificio di via Paolo Veronese ospita entrambi gli Istituti, divenuti sezioni dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “I.T.C. Leonardo da Vinci – I.P. Scipione de Sandrinelli”. Una feconda e stimolante convergenza di risorse, idee ed energie.
Al secondo piano della scuola, domina il busto di Leonardo da Vinci, donato nel dopoguerra dal Comune di Trieste, ed opera di Teodoro Russo, interessante scultore alla maniera di Rodin.
Teodoro Russo, nato a Brindisi nel 1896 e trasferitosi a Trieste nel 1920, è stato allievo di Edgardo Simone e Vincenzo Gemito. Autore eclettico, scultore e medaglista, ceramista decoratore ed incisore di cristalli; artista di impronta naturalista ma attento ai moti novecenteschi delle essenzialità geometrizzanti, è stato premiato nel corso di importanti esposizioni a Trieste, Torino, Firenze e Parigi. Sue opere si trovano a Trieste (scuole, cimitero cattolico, collezioni Sambo) e Roma (Musei militari e Gianicolo), mentre altre sono andate perdute o disperse.
Il “Leonardo” è la sua ultima scultura, risalente al 1949.
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